La Fondazione Cespe è stata costituita il 30/01/1985 e riconosciuta Ente morale con Decreto Ministeriale del Ministero dell’Interno 15 luglio 1991, registrato alla Corte dei Conti il 16 settembre 1991, registro n. 42 Interno, foglio 358, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 12 ottobre 1991.    

La fondazione prende le mosse dal Centro Studi di Politica Economica fondato dal PCI nel 1966. L’ufficio di presidenza del CeSPe è stato composto da personalità di rilievo come Giorgio Amendola, Giorgio Napolitano, Eugenio Peggio, Antonio Silvano Andriani, Salvatore Biasco e Alfredo Reichlin e si occupa prevalentemente di studi attinenti al mondo dell’economia, del lavoro e del welfare. 

La Fondazione dispone inoltre di una Biblioteca di circa 15.000 tra volumi monografici, periodici e opuscoli, inventariati e catalogati di carattere specialistico nel settore dell’economia. 
La Biblioteca aderisce alla rete del Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) e consente l’accesso libero e gratuito al pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 9,30 alle ore 17,30. 

La Fondazione ha la propria sede in via Sebino, 43/a a Roma.   L’edificio di proprietà della fondazione CeSPE ha una superficie lorda di 604 mq su due livelli: 464 mq al piano terra, 140 mq al primo piano a cui si aggiungono 55 mq adibiti a magazzino. 
E’ stato interamente ristrutturato nel 2011 e l’accesso alle aree di consultazione è privo di barriere architettoniche e quindi accessibile a soggetti portatori di disabilità.    
L’’immobile negli anni ’30 è stata la sede della Casa del fascio locale. Tra luglio e settembre del ’43 diviene terra di nessuno, poi è riutilizzata come sede di reclutamento dei volontari della Repubblica di Salò, fino a giugno del 1944 quando viene occupata dai militanti del PCI. Il rovesciamento simbolico trova rappresentazione nella lastra di marmo, ancora oggi visibile, che reca su un lato l’iscrizione mussoliniana Dio, patria e famiglia, sull’altro la dedica a Vittorio Mallozzi, fornaciaio di Civitavecchia, responsabile del GAP della zona Salario-Trieste, fucilato a Forte Bravetta il 31 gennaio del 1944. All’epoca anche il cinema Verbano, oggi Admiral, faceva parte del manufatto occupato dal Pci: lì si tiene il secondo comizio di Palmiro Togliatti dopo la Liberazione (il primo fu quello al teatro Brancaccio di Roma del 9 luglio 1944); alla fine degli anni ’40 uno dei primi congressi della federazione romana del PCI e diverse iniziative cittadine e nazionali. Dal 1945 al 1991 via Sebino è sede della sezione PCI Salario. Dal 1991 al 2000 sede della sezione PDS Salario-Trieste. Dal 2001 al 2007 sede della federazione romana dei DS.     

La fondazione lavora sviluppando iniziative condivise sui temi dell’economia, del lavoro e del welfare nonché sulla salvaguardia e tutela del patrimonio artistico e culturale, sulla formazione, sui rapporti con le altre fondazioni che si richiamano al centro sinistra, ai sindacati ad alcune personalità del mondo politico e culturale e alle fondazioni europee che hanno le stesse finalità. La fondazione ha organizzato e organizza convegni nazionale e internazionali, seminari di studio, conferenze, corsi, mostre e attività formative. L’ultima in termini di importanza è la mostra dal titolo “Avanti popolo. Il PCI nella storia d’Italia”, realizzata nel 2011 presso la Casa dell’architettura di Roma, in collaborazione con la fondazione Gramsci. La mostra fu patrocinata dalla presidenza della Repubblica in occasione dei 150 esimo della nascita della Repubblica italiana e vide la partecipazione, in meno di un mese di esposizione, di circa 100.000 visitatori. Successivamente la mostra è stata in esposizione a Livorno presso i Bottini dell’Olio, al Palazzo Ducale di Genova, a Rho presso il polo espositivo della fiera di Milano e alla biblioteca Salaborsa di Bologna raggiungendo quasi un milione di visite. Tale mostra è attualmente consultabile, nella sua versione digitale, presso i locali della fondazione CeSPE.  

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